Il Fondo Nuove Competenze è stato rifinanziato anche per il 2022. Lo ha stabilito l’art.11-ter, inserito nel disegno di legge per la conversione del decreto fisco-lavoro (D.L. n. 146/2021).
Si tratta di una dote di 230 milioni per progetti già presentati e che non erano stati finanziati a causa dell’esaurimento dei fondi e di 500 milioni per nuovi bandi nei prossimi due anni.
In particolare, come specificato dall’art. 11-ter, la riforma prevederà due linee di intervento:
- l’adozione del Programma Nazionale per la Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (GOL), quale programma nazionale di presa in carico, erogazione di servizi specifici e progettazione professionale personalizzata;
- l’adozione del Piano Nazionale Nuove Competenze, con l’obiettivo di riorganizzare la formazione dei lavoratori in transizione e disoccupati, mediante il rafforzamento del sistema della formazione professionale.
Per l’attuazione dell’intero Programma, il PNRR ha messo, complessivamente, a disposizione 4,4 miliardi di euro, a cui si aggiungono appunto ulteriori 500 milioni di euro a valere sulle risorse del Programma REACT-EU.
Un tesoretto che aiuterà il rilancio delle imprese dopo l’emergenza Covid e che potrà essere investito nella formazione del proprio personale, accrescendo le competenze dei lavoratori con percorsi formativi personalizzati, in linea con i fabbisogni emergenti del mercato.
Che cos’è il Fondo nuove competenze
Il Fondo Nuove Competenze (art. 1, comma 324 della l. n. 178/2020), cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, è stato istituito presso l’Agenzia Nazionale delle Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) con una dotazione di 500 milioni di euro nell’anno 2021, parte delle quali utilizzate per il programma GOL.
Si tratta di uno strumento di politica attiva, che rimborsa il costo, inclusi i contributi previdenziali e assistenziali, delle ore di lavoro in riduzione, destinate alla frequenza dei percorsi formativi da parte dei lavoratori.
L’obiettivo è quello di favorire una progressiva ripresa delle imprese, duramente colpite dall’emergenza epidemiologica e di colmare il gap di competenze di un sistema produttivo, basato ancora su una manodopera a bassa scolarità e che necessita, invece, di figure tecniche ad elevata specializzazione.
A chi si rivolge
Il Fondo nuove competenze anche nel 2022 sarà destinato ai datori di lavoro privati che abbiano stipulato (ai sensi dell’art. 88, comma 1 del D. L. n. 34/2020 e dell’art. 4 del D. L. n. 104/2020), per mutate esigenze organizzative e produttive o per favorire percorsi di ricollocazione dei lavoratori, accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro (“accordi collettivi”), sottoscritti a livello aziendale o territoriale dalle associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori nazionali più rappresentative o dalle loro rappresentanze sindacali operative in azienda.
Un decreto del MLPS definirà le modalità di attuazione
Al momento si attende ancora il via libero definito. Dopodiché, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione, verrà emanato un decreto dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita ANPAL (decreto da emanarsi entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione), che, in base alle nuove risorse stanziate, ridefinirà:
- i limiti degli oneri finanziabili, inclusi gli oneri relativi ai contributi previdenziali e assistenziali delle ore destinate alla formazione;
- le caratteristiche dei datori di lavoro che potranno accedere alla misura, con particolare attenzione a coloro che operano nei settori della transizione ecologica e digitale;
le caratteristiche dei progetti formativi